Nel 1909 il Nobel per la letteratura venne assegnato, con un anno di ritardo, a me SELMA LAGERLOF, prima donna a riceverlo in questo settore “per l’elevato idealismo, la vivida immaginazione e la percezione spirituale che caratterizzano le sue opere”.
Il mio nome per esteso è SELMA OTTILIA LOVISA LAGERLOF e sono nata a Sunne, in Svezia, il 20 Novembre 1858, sono l’autrice di numerosi romanzi e racconti basati sulla vita svedese del mio tempo. Le mie radici affondavano in una terra popolata da gente semplice, la cui cultura si basava su un profondo spirito religioso che sconfinava nella superstizione e nel misticismo, in un mondo fantastico, popolato da spiritelli della terra e da personaggi eroici. Di queste leggende, raccontate dagli adulti davanti ai camini nelle gelide e lunghe notti invernali, mi nutrii nell’infanzia, sviluppando così un forte attaccamento alla mia terra, alla sua storia, alla sua cultura. Studiai a Stoccolma per diventare maestra elementare ed iniziai ad insegnare nel 1885. Dopo anni di sofferta gestazione, finalmente nel 1891 pubblicai la “SAGA DI GOSTA BERLING”. All’inizio il mio romanzo epico-narrativo venne poco apprezzato ma nel 1893 eplose in un successo sempre crescente, prima in Svezia e poi in tutto il mondo. Grazie a questa saga, vinsi anche un premio letterario consistente in una considerevole somma di denaro che mi permise, nel 1895, di lasciare l’insegnamento ed intraprendere una serie di viaggi. Partii per l’Italia dove, in Sicilia, trovai ispirazione per “I MIRACOLI DELL’ANTICRISTO”, romanzo pubblicato nel 1897 ed ambientato proprio in Sicilia. Da un lungo soggiorno in Egitto, trassi spunto per un altro capolavoro “JERUSALEM” pubblicato tra il 1901 e 1902 che narra di una piccola comunità rurale danese trasferitasi in Terrasanta. Fra il 1906 ed il 1907 pubblicai “QUEL VIAGGIO MERAVIGLIOSO DI NILS HOLGERSSON”, un racconto nato con scopi didattici per ragazzi e che divenne una fra le mie opere più celebrate. Ero oramai all’apice della mia carriera: sul finire del 1907 la più antica e prestigiosa università scandinava, che aveva sede a Uppsala, mi assegnò la laurea honoris causa in filosofia e nel 1909 giunse il Nobel. Cinque anni dopo entrerai a far parte dell’Accademia stessa, prima donna nella storia che farà parte dei 18 membri che la compongono. Intanto continuai a scrivere e nel 1911 uscì “LA CASA DI LILJECRONA”, nel 1914 “L’IMPERATORE DI PORTUGALLIA”, nel 1925 “L’ANELLO DI LOWENSKOLD”, nel 1928 “ANNA SVARD”. Gli ultimi anni della mia vita mi videro contrappormi contro quelle che ritenni le due gravi minacce del mio tempo: la Germania nazista e l’Unione Sovietica, soccorrendo con i miei pochi mezzi gli oppressi ed i perseguitati, giunsi a vendere la medaglia d’argento del Nobel, per la causa della libertà. Ho lasciato questa vita terrena nel mio paese natale il 16 Marzo 1940, a causa di un infarto, all’età di 82 anni. Ho rappresentato un solido baluardo all’anti-romanticismo, al naturalismo imperante in Svezia ed Europa, andando a riscoprire ed esaltare in chiave lirica tutto il pathos che aveva tradizionalmente caratterizzato la narrativa popolare del mio paese. Tra le mie opere più significative “LEGAMI INVISIBILI” del 1894, “REGINE DI KUNGAHALLA” del 1895, “LA LEGGENDA DI UN VECCHIO MANIERO” nel 1899, “LEGGENDE DI CRISTO” e “IL DENARO DEL SIGNOR ARNE” del 1904, “IL CARRETTIERE DELLA MORTE” del 1911, “CARLOTTA LOWENSKOLD” del 1925 e “MEMORIE DI GIOVENTU’” del 1930.
Da “Il libro di Natale” questi miei pensieri:
- “C’è una tradizione a Mårbacka, che quando si va a dormire la Vigilia di Natale si ha il permesso di avvicinare un tavolino al letto, metterci sopra una candela e poi leggere finché si vuole. Questa è la più grande di tutte le gioie di Natale”
- “Non c’è niente di più bello che starsene lì sdraiati con un bel libro avuto in regalo, un libro nuovo che non si è ancora mai visto e che nessun altro in casa conosce, e sapere che si può leggere pagina dopo pagina finché si riesce a stare svegli.”
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