Scegliere l’autore di questo mese non è stato facile perché a Gennaio sono nati alcuni tra i miei autori preferiti: Tolkien, Umberto Eco, Sciascia, Glenn Cooper, Tobino. Ho scelto Alessandro Baricco, un autore particolarmente caro al nostro Circolo, del quale amiamo leggere spesso brani e poesie. La scelta dell’autore non ha semplificato la scelta dell’opera. Quale proporvi? “Castelli di rabbia”, “Oceano mare” e “Seta” sono sicuramente i più conosciuti quindi ho pensato di soffermarmi su “Omero, Iliade”. Amo i miti e i poemi epici ma spesso la difficoltà del linguaggio non permette di capire fino in fondo ciò che si legge, ebbene Baricco con questa sua opera mi ha aiutato ad approfondire il testo omerico, utilizzando la prosa e un linguaggio moderno, sicuramente più facile da assimilare. Non solo, l’autore elimina tutte le ripetizioni omeriche che, a suo dire e sono pienamente d’accordo, sono superflue e ininfluenti ai fini della narrazione. Elimina anche tutta la parte riguardante i “capricci” e i vari interventi degli Dei che dall’Olimpo giocano con le vite degli eroi Achei e Troiani. “Omero, Iliade” è suddiviso in capitoli nei quali l’autore dà voce ad alcuni dei personaggi omerici che narrano in prima persona le vicende principali di una guerra infinita. Tutti conosciamo l’Iliade e sappiamo che è l’opera con la quale Omero ci racconta le ultime fasi della guerra tra Achei e Troiani, causata dal rapimento di Elena, bella moglie di Menelao, re di Sparta, per mano di Paride figlio di Priamo, re di Troia. Sorvolo su alcuni capitoli per approdare a quelli che mi sono piaciuti di più come quello in cui la nutrice di Ettore ci racconta il dolore di sua moglie Andromaca, quando lo incontra alle porte Scee e lo implora di non tornare in battaglia, a morte sicura ma il marito sa che quello è il suo Destino e non può sottrarsi a ciò che è già deciso. Sono bellissime le parole che i due sposi si scambiano e Baricco riesce a trasmetterci tutto l’amore ma anche tutto il dolore che in quel momento drammatico aleggiano intorno alla coppia e li fa diventare nostri. Ancora amore e dolore, in perfetta simbiosi, li ritroviamo in un altro capitolo il cui narratore è Antìloco. La morte di Patroclo e il dolore di Achille impregnano la scrittura e il racconto del giovane figlio di Nestore, in un’alternanza tra la forza dell’eroe che grida vendetta e l’uomo che piange l’amico tanto amato. Infine il capitolo forse più bello ci viene raccontato in prima persona dal vecchio re Priamo. Lui, signore di una delle più belle e prospere città antiche, ricchissimo in oro e possedimenti, lui che ha visto morire uno a uno quasi tutti i suoi numerosi figli, distrutto dal dolore, si umilia davanti all’eroe per eccellenza, Achille, il terrore dei Troiani, colui che ha ucciso la maggior parte di quei figli, pur di riavere il corpo senza vita del suo Ettore. Priamo che, pur di riavere suo figlio e rendergli i dovuti onori, arriva persino a baciare la mano di colui che gliel’ha ucciso, risalta su tutti i personaggi di quest’opera per dignità non regale ma di padre e di uomo. Alessandro Baricco fa vibrare le corde dei sentimenti non solo nei personaggi che si raccontano nei vari capitoli, ma anche in noi lettori che entriamo nelle storie narrate non da spettatori ma immedesimandoci a tal punto da sembrarne noi stessi i protagonisti. Nonostante l’Iliade sia un testo conosciutissimo, nella veste proposta da Baricco a mio avviso assume un aspetto nuovo che permette di cogliere e comprendere situazioni e personaggi, anche minori, in modo più approfondito e particolareggiato. Per quanto mi riguarda anche di viverli. Dalla sua opera l’autore ha realizzato delle letture del 2004 che ha visto tra gli interpreti dei vari personaggi attori del calibro di Pierfrancesco Favino, Paolo Rossi, Elio Germano, Stefano Benni, Sandro Veronesi e lo stesso Baricco.
“…perché miseri sono gli uomini, e non è dato loro di vedere il futuro, ma solo di vivere immersi nella nebbia del presente.”
[cit. Alessandro Baricco – Omero, Iliade]
“Ed è qualcosa da cui non puoi scappare. Il mare… Ma soprattutto: il mare chiama… Non smette mai, ti entra dentro, ce l’hai addosso, è te che vuole… Puoi anche far finta di niente, ma non serve. Continuerà a chiamarti… Senza spiegare nulla, senza diti dove, ci sarà sempre un mare, che ti chiamerà”.
da “Oceano mare”
ALESSANDRO BARICCO è nato a Torino il 25 Gennaio 1958, laureato in Filosofia e diplomato al Conservatorio è un drammaturgo, scrittore, sceneggiatore, autore televisivo e critico musicale. Ha iniziato la sua carriera proprio come critico musicale pubblicando alcuni saggi. Nel 1994 ha fondato, nella sua città, la Scuola Holden dove si studiano storytelling e arti performative. Nel 1991 esce “Castelli di rabbia”, nel 1993 è la volta di “Oceano mare” e nel 1996 “Seta” dal quale verrà realizzato anche un film. Sono sicuramente le sue opere più conosciute. “Omero, Iliade” esce nel 2004. Di successo anche la produzione teatrale: da “Novecento, un monologo” il regista Giuseppe Tornatore trarrà il film “La leggenda del pianista sull’oceano”. E’ stato anche attore nel film “Il cielo è sempre più blu” di Antonello Grimaldi nel 1996 e regista di “Lezione ventuno” nel 2008.
Stefania Bocchetta
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