PREMIO NOBEL LETTERATURA: anno 1953 Winston Churchill

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Nel 1953 il Premio Nobel per la letteratura venne assegnato a me, Winston Churchill, “per la sua padronanza della descrizione storica e biografica e per la brillante oratoria in difesa dei valori umani“. Tutti mi conoscono come il grande statista che seppe sconfiggere il Nazismo ma io sono stato anche uno scrittore e questo prestigioso premio lo conferma e mi innalza nel Gotha dei grandi letterati, ma andiamo per ordine.

Il mio nome completo è Sir Winston Leonard Spencer Churchill e sono nato a Woodstock il 30 novembre 1874. Mio padre era Sir Randolph Spencer-Churchill, duca di Marlborough. Mia madre, Jennie Jerome, era americana, discendente da una ricca famiglia diplomatici proprietari del “New York Times” ma avevo già origini americane fra i miei avi che erano imparentati con George Washington. Nelle mie vene scorreva anche sangue italiano, fiorentino per la precisione, avendo discendenti appartenuti alle famiglie Strozzi ma soprattutto Guicciardini e il poeta Guido Cavalcanti. La mia è stata un’infanzia privilegiata, benché alla St. George’s School che frequentai dai 7 anni, il sadico reverendo che ne era il preside si dilettassi a frustarmi regolarmente fin tanto che mia madre scoprì la mia schiena martoriata e mi ritirò; venni iscritto alla scuola di Harrow nel 1888, una delle migliori scuole maschili di Londra ma non ero uno studente brillante e per me si trattò di un’esperienza non particolarmente piacevole. Terminai comunque gli studi nel 1893 e per tre volte tentai l’esame di ammissione alla Reale Accademia Militare di Sandhurst, carriera militare che iniziai dopo la laurea e che, in cinque anni, mi vide combattere su fronti distribuiti su tre continenti e che mi permise di ottenere quattro medaglie e un Ordine di Merito, oltre alla possibilità di dedicarmi alla scritture producendo cinque libri ed ottenni anche un seggio in Parlamento: non avevo nemmeno compiuto 26 anni. Mentre ero nell’esercito, lavorai come corrispondente e durante un servizio sulla guerra boera in Sud Africa, feci io stesso notizia perché riuscii a scappare da un campo di prigionia. La mia carriera politica è nota a tutti: dopo aver ottenuto il seggio in Parlamento, fui Ministro degli Interni e Primo Lord dell’Ammiragliato, quindi mi arruolai di nuovo durante la I° Guerra Mondiale e venni mandato in Francia. Tornato a casa fino al 1929 ricoprii tutti i principali dicasteri tranne che quello di Ministro degli Esteri ma in quest’anno abbandonai il partito Conservatore ed ebbe inizio quello che è comunemente definito il periodo degli “anni selvaggi” durante il quale continuai a scrivere assiduamente pubblicando articoli e libri. Ritenendo di aver ricevuto un’educazione non adeguata, ripresi a studiare da autodidatta, leggendo opere di Platone, Adam Smith, Charles Darwin, Schopenhauer e Henry Hallam, in modo particolare subii l’influenza del “Declino e caduta dell’impero romano” di Edward Gibbon e il “Martirio dell’uomo” di William Winwood Reade. Nel 1897 scrissi il mio primo libro “The story of the Malakand Field Force” sulla campagna combattuta contro i ribelli Pashtun nell’India nord-occidentale, che ricevette un’ottima accoglienza. In questo periodo scrissi anche un romanzo a chiave, “Savrola“, ambientato in un immaginario regno balcanico che venne pubblicato a puntata nel 1899 sul “Macmillan’s Magazine” prima di diventare un libro. Pubblicai anche “La guerra sul fiume“, sulla campagna nel Sudan alla quale presi parte con i lancieri. L’attività politica ha limitato quella artistica ma nonostante ciò ho dato alle stampe un romanzo, due biografie, tre volumi di memorie e diversi saggi storici. La biografia “Gli anni dell’avventura” venne molto apprezzata ma i miei lavori più famosi restano i sei volumi di memorie sulla II° Guerra Mondiale e i quattro volumi di storia dall’invasione della Britannia da parte di Cesare nel 55 a.C. all’inizio della I° Guerra Mondiale: mi diedero fama e sostegno economico visto che il Parlamento pagava ben poco e il tenore di vita della mia famiglia era piuttosto elevato. Nel 1908 sposai Lady Clementine Olgivy dalla quale ebbi cinque figli e capirete che un nobile del mio rango necessitava di entrate consistenti per mantenere il decoro del titolo. Alcuni miei discorsi sono stati raccolti e pubblicati in diversi volumi e uno di questi, edito negli Stati Uniti venne incluso nella lista dei 100 best seller del 1924-1944 da “Life Magazine“. Durante tutta la mia vita non coltivai solo l’attività artistica letteraria ma anche quella pittorica. Dipingere per me era un hobby che mi arrecava un enorme piacere. Mi cimentavo soprattutto nei paesaggi impressionisti, dipinti ad olio, centinaia di quadri che firmai con lo pseudonimo di Charles Morin, molti dei quali sono esposti nello studio di Chartwell ma anche in collezioni private. Scrissi e dipinsi per tutta la mia lunga vita, nonostante la salute malferma degli ultimi anni. Un ictus mi colpì il 15 Gennaio 1965 nella mia casa di Londra e il 24 lascia questo mondo esattamente 70 anni dopo la morte di mio padre. La regina Elisabetta II mi riservò il funerale di Stato molto solenne, le mie spoglie riposano nel cimitero di famiglia a Bladon, vicino a Woodstock dove nacqui, accanto ai miei avi, a mia moglie e ai miei discendenti.

Una curiosità: nel 1899 venni a sapere che esisteva già uno scrittore americano mio omonimo, con il quale concordai che avrei firmato i miei scritti con il mio nome per intero Winston Spencer-Churchill, abbreviato in “Winston S. Churchill”.

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