8 gennaio 2021 – Leonardo Sciascia

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Ho iniziato a leggere Sciascia grazie al film “Il giorno della civetta”, di Damiano Damiani, ispirato proprio all’omonimo romanzo dell’autore siciliano. Un secolo fa, un sacerdote incontrato durante il mio percorso scolastico impressionò la nostra classe dicendo che non avremmo potuto capire cos’era la mafia se non avessimo visto “Il giorno della civetta”. Beh, non ricordo se al momento la pellicola si rivelò illuminante, ma nel corso degli anni ho avuto l’occasione di vedere più volte ed apprezzare quel film. L’approfondimento sull’autore è stato conseguente; e quindi, dopo l’inevitabile “Il giorno della civetta”, sono seguiti “Il contesto”, “Todo Modo”, “La scomparsa di Majorana” e “A ciascuno il suo”, considerato un giallo di “ambientazione siciliana”, che ho scelto come libro del mese. Peraltro anche per questo romanzo vi è una trasposizione cinematografica; è infatti del 1967 l’omonima pellicola di Elio Petri, vincitrice di ben quattro “Nastri d’argento”.
Leonardo Sciascia, testimone ma soprattutto interprete dei fatti politici e sociali del nostro Paese, ha dedicato la propria vita all’impegno civile, alla ricerca di un’etica, alla denuncia dei vizi e dell’ambiguità del potere. E lo ha fatto anche e soprattutto attraverso i suoi scritti, che hanno parlato di mafia a chi ne ignorava, o addirittura ne negava, l’esistenza. Nei sui romanzi il malaffare, i comportamenti omertosi e corrotti sono sempre combattuti, ma purtroppo mai vinti, in una sorta di rassegnata ma non doma ricerca di giustizia.

Di “A ciascuno il suo”, del 1966, Calvino scrisse a Sciascia: “Ho letto il tuo giallo che non è un giallo, con la passione con cui si leggono i gialli, e in più il divertimento di vedere come il giallo viene smontato, anzi come viene dimostrata l’impossibilità del romanzo giallo nell’ambiente siciliano”. La storia, che si svolge negli anni ’60 in un paese dell’entroterra siciliano, prende avvio da una lettera minatoria recapitata al farmacista Manno, che viene bellamente sottovalutata e ritenuta uno scherzo ideato dagli amici cacciatori: il dottor Roscio, l’avvocato Rosello ed il notaio Pecorilla. Purtroppo però qualche giorno dopo, durante una battuta di caccia, il povero Manno, l’amico dottor Roscio ed uno dei cani vengono uccisi. Al momento si immagina una vendetta passionale nella quale Roscio ed il cane rappresentano né più né meno che un danno collaterale, la sfortuna di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Questa ipotesi non convince però il mite professore Paolo Laurana che inizia una fatale indagine personale. Quest’ultimo ha infatti notato – sul retro della lettera anonima – trasparire dai ritagli di giornale utilizzati per la stesura del testo, la parola UNICUIQUE, motto che campeggia ancora oggi sulla testata dell’Osservatore Romano, “Unicuique suum. Non praevalebunt”, “A ciascuno il suo. (Le porte degli inferi) non prevarranno”. Partendo da questo indizio (e dal mozzicone di un sigaro Branca trovato sulla scena del crimine) Laurana scopre che nel paese solo due persone acquistano quel giornale: Don Luigi Corvaia, parroco di Sant’Anna e l’Arciprete Rosello, zio della bellissima Luisa – vedova Roscio – e dell’avvocato Rosello. Laurana si attacca a questa pista, convincendosi ben presto che la vittima designata non era il farmacista Manno, ma bensì il dottor Roscio e che quindi la consegna della lettera minatoria era stata solo un depistaggio. Le prove cominciano ad affiorare: un amico parlamentare gli rivela che Roscio si era recato a Roma per informarlo di essere in possesso di documenti che avrebbero rivelato le attività illegali di un notabile del paese. Inoltre qualche giorno dopo lo stesso Laurana incontra l’avvocato Rosello in compagnia di un tipaccio che fumava sigari Branca…. Il professore comprende quindi il piano ordito dai cugini-amanti diabolici, ma prima che possa rivelarlo agli inquirenti, viene irretito con lusinghe ed ammiccamenti dall’affascinante Luisa. Il suo corpo verrà ritrovato in una zolfatara e la sua caparbia ricerca della verità sarà liquidata da chi sapeva, ma ha scelto il silenzio, con un: “Era un cretino”….

Leonardo Sciascia nasce a Racalmuto, in provincia di Agrigento, l’8 gennaio 1921, primo di tre figli, due maschi ed una femmina. Vive la sua infanzia, amatissimo, in casa con il nonno e le zie e fino dalle scuole elementari sviluppa una grande passione per la lettura e la scrittura. Dopo avere frequentato la classe “sesta”, nel 1933 viene assunto nella sartoria dello zio Salvatore, ma due anni dopo – a causa del lavoro del padre –  si trasferisce con la famiglia a Caltanissetta, dove frequenta l’Istituto Magistrale, lo stesso dove insegnava il pachinese Vitaliano Brancati, che avrà un ruolo fondamentale nella vita di Sciascia ed a cui lo stesso si ispira nell’intraprendere la carriera di scrittore. Le sue prime letture “impegnate” sono quelle degli illuministi francesi ed italiani. Nel 1941 lascia la famiglia e torna a Racalmuto a casa delle zie dove trova inizialmente lavoro presso l’ufficio dell’ammasso del grano. Tre anni dopo si innamora e sposa una giovanissima insegnante, Maria Andronico, dalla quale avrà due figlie, Laura ed Annamaria. Nel ​1948 inizia la carriera di maestro elementare ed è di questo periodo il suo primo libro, “Le favole della dittatura”. Seguirà un impiego a Roma presso il Ministero della Pubblica Istruzione e poi a Caltanissetta presso il Patronato scolastico. Dal 1970, a seguito del pensionamento anticipato, si concentra esclusivamente sulla scrittura. Nel 1975 viene eletto come indipendente nelle liste del PCI alle elezioni comunali di Palermo ma, a seguito di dissidi con i vertici del Partito, soprattutto per la sua posizione contraria al compromesso storico, si dimette nel 1977. Negli anni successivi si avvicina al Partito Radicale, nelle cui liste viene eletto sia al Parlamento Europeo che alla Camera dei Deputati dal 1979 al 1983 e al termine di questa esperienza continua ad affiancare alla scrittura il suo inesauribile impegno politico e civile. Muore a Palermo il 20 novembre 1989.

di Silvia Corsinovi

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