Questo mese ricorre la nascita dello scrittore umorista inglese Pelham Grenville Wodehouse, meglio conosciuto come P.G. WODEHOUSE, avvenuta a Guildford il 15 Ottobre 1881. Come io sia entrata in contatto con questo autore è uno dei molti misteri della mia libreria personale. Penso di essere stata attratta dal titolo “Ondata di crimini a Blandings” che presupponeva la trama di un giallo, nonché dalla contrastante copertina raffigurante un nobile gentleman in perfetto stile anglosassone ritratto nel parco del suo atavico maniero sullo sfondo, con accanto un maiale. Voi capirete e penso concorderete con me che la copertina non è propriamente tipica di un racconto giallo e il breve riassunto sul retro non aiutava di certo a chiarire la questione, quindi in fondo un giallo, un mistero da risolvere c’era per questo devo averlo acquistato visto che non conoscevo l’autore.
In realtà “Ondata di crimini a Blandings” è solo il titolo del primo racconto perché il libro in realtà ne contiene altri 4, per la precisione: “Il tesoro sepolto”, “Da casa a casa”, “Il ritorno di Barile Billson” e “Una brillante mente per gli affari”. Vediamo di cosa trattano partendo dal primo dal quale prende spunto il titolo della raccolta.
“Ondata di crimini a Blandings” è soltanto uno dei tanti racconti che riguardano una serie ambientata nel castello fittizio di Blandings dimora dell’eccentrico Lord Emsworth (il gentiluomo ritratto per l’appunto sulla copertina) e della sua numerosa famiglia, tutti personaggi che si alternano nei vari racconti. In questo che vi propongo oltre al padrone di casa, Clarence nono conte di Emswoth per la precisione, animano (e non è un modo di dire) una della magioni più rispettabili dello Shropshire, lady Constance sua sorella, George il nipotino e Jane la nipote. Al momento del misfatto il conte, appassionato allevatore di maiali, in particolare della sua scrofa da competizione, l’Imperatrice di Blandings, che però non ritroviamo in questo racconto ma la cito solo per spiegare il maiale ritratto in copertina (a tutto c’è una spiegazione) si trovava nella serra con il capo giardiniere Angus McAllister a parlare di piselli. Lady Constance passeggiava in terrazza con l’ex e per nulla rimpianto segretario del conte Rupert Baxter, la vittima. George, il nipotino, si aggirava per i boschetti con il fucile ad aria compressa, l’arma del delitto. Jane si trovava nel padiglione vicino al laghetto. Il maggiordomo (perché come in ogni giallo non può mancare il maggiordomo) riposava sulla sdraio nel retro della casa a fumare un sigaro leggendo. Ora prima di arrivare alla tragedia che colpirà e frantumerà la pace idilliaca di questo luogo, mirabilmente descritta dall’autore, dovete sapere che sono due le cose che lord Clarence detesta profondamente: le seccature familiari, soprattutto quando è intento nella sua lettura preferita un trattato “Del maiale” di Whiffle e il suo ex segretario personale. Potete quindi ben immaginare cosa può aver provato il gentiluomo quando, rientrando in casa per dilettarsi nella sua lettura preferita, scopre al sorella in conversazione con l’odiato segretario Baxter del quale pensava di essersi finalmente e definitivamente liberato e invece se lo ritrova, riassunto dal lady Constance, come precettore del nipotino George. L’incubo Baxter è tornato a turbare la pace di Blandings ma non solo, raggiunto l’amato bene in biblioteca, pensando di potersi rilassare nella diletta lettura sui pastoni per i maiali, vanamente, un terribile crimine viene commesso: qualcuno, col fucile ad aria compressa di George, ha sparato e colpito le odiate natiche di Baxter! Chi può aver commesso un crimine così inaudito? Non posso di certo svelarlo qui, né posso raccontarvi l’irresistibile caccia al colpevole tra equivoci, ricatti, omertà, amori contrastati e battute esilaranti che fanno di questo racconto un vero esempio di sottile humour inglese. Un’esilarante indagine per scoprire il colpevole che non lascia scampo… alle risate.
Anche nel secondo racconto “Il tesoro nascosto” si narra di un terribile equivoco nel quale si trova coinvolto il giovane Brancepeth che volendo sposare l’innamorata lady Muriel e essendo squattrinato, deve trovare un modo per diventare ricco col minimo sforzo. Essendo un artista immagina di poter creare un personaggio da cartoons da vendere a qualche editore ma gli manca l’idea vincente. La giovane convince il padre ad invitare l’amato nella dimora di famiglia per farsi un ritratto ma l’artista incontrerà notevoli difficoltà a riportare su tela i magnifici baffi del suo nobile committente, baffi che il lord si è fatto crescere per competere con un amico e rivale sir Preston Potter: entrambi sono estremamente gelosi dei loro capolavori piliferi. L’ispirazione, inaspettata, giunge al giovanotto dal maggiordomo di Lord Bromborough, il nobile padre di Muriel, il quale per consolarlo gli rivela che in fin dei conti non è poi un gran male dover riprodurre quei baffi stravaganti perché in realtà il viso del nobiluomo sarebbe decisamente più arduo da guardare: assomigliava decisamente a un pesce. E’ così che ai due uomini viene l’idea di commettere un crimine terribile: addormentare Lord Bromborough, tagliargli i baffi così da poter vedere il suo volto glabro e trarre ispirazione per il personaggio dei fumetti che sarebbe diventato sicuramente fonte di ricchezza per il giovane artista. Ma qualcosa andrà storto, colpa di un equivoco che porterà ad una “tragedia”… esilarante.
I tre racconti successi “Da casa a casa, “Il ritorno di Barile Billson” e “Una brillante mente per gli affari” hanno per protagonista Stanley Featherstonehaugh Ukridge, uno dei personaggi più amati da Wodehouse, un giovanotto alla perenne ricerca di espedienti per procurarsi denaro in modo facile e rapido, spesso sfruttando la ricca zia Julia scrittrice di successo. Le sue avventure sono narrate in prima persona dal suo amico Corky e sono un esilarante susseguirsi di situazioni ridicole, divertenti, ricche di equivoci che rendono la lettura scorrevole e piacevole. La mia narrazione/riassunto non renderebbe bene l’idea delle situazioni umoristiche che Wodehouse descrive con una maestria che non può non sciogliere il lettore in sorrisi divertiti, pertanto non posso che consigliarne la lettura, soprattutto in un periodo come questo in cui un po’ di leggerezza non può che giovare all’umore e liberare la mente da pensieri funesti.
P.G. WODEHOUSE è nato a Guilford, nell’inglese contea del Surrey, il 15 Ottobre 1881. A causa dei problemi economici della sua famiglia non potè completare gli studi ma dovette iniziare a lavorare, inizialmente in una banca, dedicandosi alla scrittura nel tempo libero. La sua vita ebbe una svolta decisiva una volta trasferitosi ad Hollywood dove divenne uno sceneggiatore di successo. Nonostante sia uno degli scrittori umoristi inglesi di maggior fama, ha vissuto la propria esistenza in gran parte negli Stati Uniti e in Francia, dove venne colto dallo scoppio della II Guerra Mondiale, della quale non ne comprese la gravità, così invece di rifugiarsi negli Stati Uniti venne fatto prigioniero dai Tedeschi nel 1940 e internato per un anno prima in Belgio e poi in Polonia, dove i Nazisti scoprirono il suo umorismo che, dopo la sua liberazione, sfruttarono in trasmissioni radio mandate in onda da Berlino. In patria questa sua attività venne considerata sospetta, al punto che venne accusato di collaborazionismo e tradimento tanto che i suoi libri, in alcune biblioteche, venne messi al bando. Queste accuse lo convinsero a trasferirsi definitamente negli Stati Uniti, dove ottenne la cittadinanza e dove visse fino alla morte avvenuta a New York il 14 Febbraio 1975 senza mai rientrare in Patria. Solo poco prima della sua morte venne insignito del titolo di Cavaliere dell’Impero Britannico. E’ stato un autore molto prolifico, viene ricordato principalmente per i racconti di Jeeves, il valletto del ricco e vanitoso Bertie Wooster, che riesce sempre a risolvere i guai in cui si caccia il suo datore di lavoro con i suoi amici e i racconti del Castello di Blandings piacevole e divertente presa in giro dell’aristocratico Lord Emsworth e dei suoi famigliari. Da entrambe le raccolte sono stati tratti adattamenti cinematografici e televisivi con protagonisti attori del calibro di Hugh Laurie e David Niven. Ha lasciato anche testi musicali, teatrali, commedie musicali.
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