Nel 1910 il Nobel per la Letteratura venne assegnato a me, PAUL JOHANN LUDWIG HEYSE,“un tributo alla consumata capacità artistica, permeata dall’idealismo, che egli ha dimostrato durante la sua lunga carriera produttiva come poeta lirico, drammaturgo, novellista e scrittore di storie brevi famose nel mondo”. Sono nato a Berlino il 15 Marzo 1830, mio padre era Karl Wilhelm Ludwig Heyse e mia madre Julie Salomon, lontana parente del compositore Mendelssohn. Ho studiato prima a Berlino e poi lingue classiche a Bonn. Dopo la laurea in Filologia romanza, ho passato diversi mesi in Italia, in particolare a Napoli, Roma e Venezia. Grazie alle mie traduzioni, i lettori di lingua tedesca hanno potuto apprezzare le opere di Foscolo, Leopardi e Manzoni. Essendo poliglotta ho tradotto molte opere anche dallo spagnolo e dall’inglese, in particolare Shakespeare. Sono stato un autore molto prolifico, ho scritto drammi, opere teatrali e romanzi, ho riscosso molto successo a livello internazionale anche con le novelle. Sono stato un protagonista della vita culturale alla corte di Massimiliano II di Baviera, dalla quale però ho iniziato a staccarmi a partire dalla seconda metà dell’800 a causa delle mie simpatie filo-prussiane. Sono stato infatti un sostenitore di Bismarck e della sua politica di riunificazione nazionale. Intanto il 15 Maggio 1854 avevo sposato Margarete Kugker e l’anno successivo è nato il primo dei nostri 4 figli. Il matrimonio si è però concluso il 30 Settembre 1862 a causa della morte di Margarete avvenuta a Merano per una malattia polmonare. Nel 1867 però mi sono risposato con Anna Schubart. Nei successivi tre decenni nonostante una serie di lutti, la mia vita si è svolta serena e proficua dal punto di vista letterario, tanto che la mia fama è aumentata costantemente fino a raggiungere livello mondiale. Sono stato soprannominato il “principe della poesia”, pensate un po’ che onore. Nel 1900 sono diventato cittadino onorario di Monaco e nel 1910 è arrivato il Nobel ma, data la mia veneranda età, non sono potuto andare a ritirare il premio di persona a Stoccolma. Ho lasciato questo mondo il 2 Aprile 1914 a Monaco. Tra le mie opere più importanti: “La furia” del 1855, “La ragazza di Treppi” del 1858, “Andrea Delfin” del 1859, “Figli del mondo” del 1873, “La nascita di Venere” del 1909. La poesia che vi propongo è tratta da “Versi e disegni del Garda”
RIVA
Tu adesso riposa, vil maledetto, che
sei venuto dall’ alta montagna per
venir qua giù abbasso a rompere il
disopra della porta senza diritto!
Io da Riva quel sentiero percorsi,
verso la valle di Ledro tracciato
per dove il Ponale con cateratte
cade; ed una casa sulla via scorsi,
prima di vincer la gola. Murato
sopra la porta si era di recente;
spoglia, la vecchia parete accanto
portava il monito dall’ira ideato:
“Tu, vil maledetto, pace ora trova,
tu che dall’alto monte a questo muro
giungesti empio a romper l’architrave.”
O padre Shakespeare, il tuo coturno è
per esso non troppo alto! Dove questo
villico imparò a parlar come i tuoi re?
Nessuna risposta.