PREMIO NOBEL LETTERATURA: anno 1901 – Sully Prudhomme

Sully Prudhomme

Categorie:

Il Premio Nobel è una onorificenza di valore mondiale attribuita annualmente a persone che si sono distinte nei diversi campi della ricerca, delle scoperte e invenzioni, nella letteratura o hanno lottato per il conseguimento della Pace tra i popoli. E’ gestito dalla FONDAZIONE NOBEL ed istituito per dar seguito alle ultime volontà di Alfred Berhnard Nobel, chimico, ingegnere ed inventore, nato a Stoccolma il 21 Ottobre 1833, il quale mise a punto diversi esperimenti sugli esplosivi. Grazie ai suoi 355 brevetti, dei quali il più famoso resta quello per l’invenzione della dinamite, accumulò un’ingente fortuna. Nel Marzo del 1888, Nobel venne tragicamente colpito dalla morte del fratello Ludwig, dilaniato da una esplosione durante un esperimento. Alcuni giornali francesi, ritenendo che fosse morto lo stesso Alfred, annunciarono la sua scomparsa con toni poco lusinghieri. Lui ne rimase profondamente scosso, tanto che iniziò a pensare, ed a temere, come sarebbe stato ricordato dai posteri. Fermo nella decisione di apparire come un generoso filantropo piuttosto che uno spietato industriale, decise di destinare il 94% della sua immensa fortuna all’istituzione di un premio che, a partire dal 1901, verrà assegnato regolarmente nelle sei sezioni storiche: Pace, Letteratura, Medicina, Fisica, Chimica e Economia. A partire da questo articolo, vi propongo i Premi Oscar per la Letteratura che si sono susseguiti dalla prima assegnazione ad oggi.

ANNO 1901 – SULLY PRUDHOMME

Nel campo della Letteratura il primo Premio Nobel fu assegnato nel 1901 a SULLY PRUDHOMME. “In riconoscimento della sua composizione poetica, che dà prova di un alto idealismo, perfezione artistica ed una rara combinazione di qualità tra cuore ed intelletto” così recitava la motivazione con la quale la fondazione lo insignì ma chi era questo scrittore? Il suo vero nome era Renè Francois Armand Prudhomme, detto Sully, era nato a Parigi il 16 Marzo 1839 ed è morto il 6 Settembre 1907. Era un poeta, figlio di un negoziante, avrebbe voluto diventare un ingegnere ma una malattia agli occhi gli impedì di continuare gli studi al Politecnico. Iniziò quindi a studiare Letteratura e poi, senza molta convinzione, Giurisprudenza. Il suo Nobel fu una sorpresa per tutti, perché i favoriti, soprattutto della stampa, erano Emile Zola ed in particolare Tolstoj. Vero è che, nel finire dell’800, fu uno dei poeti più letti ed ammirati dal pubblico letterario di tutta Europa. Agli inizi era considerato un poeta minore, genuino, che dal suo cantuccio d’ombra “cantava” la sua vita intima fatta di sensazioni, di sentimenti teneri e timidi, d’inquiete meditazioni sul mistero dell’uomo e dell’universo. Ma proprio per sfuggire alla nomea di poeta leggero si mise a tradurre Lucrezio, il cui ateismo coraggioso e triste trovava profonda rispondenza nello spirito di Prudhomme che, forse per timore di perdere la vena poetica sentimentale e meditativa, ricercava nuovi modi per salire ad un livello superiore. Tra il 1872 ed il 1888 scrisse liriche e poemi che non avevano più come soggetto gli amori silenziosi, gli affetti oscuri, gli smarrimenti paurosi dell’anima davanti all’ignoto esaltano invece le meravigliose conquiste della scienza, descrivendo un modo ingegnoso l’invenzione del barometro, del parafulmine, la tavola pitagorica esponendo le teorie metafisiche, la dottrina positivista e addirittura la quadratura del cerchio. Questa seconda vita artistica, così diversa dalla precedente, lo allontanò dal consenso del pubblico annoiato dai suoi macchinosi poemi, tanto che negli ultimi anni della sua vita Prudhomme si dedicò a scrivere libri di prosa critica. Le precarie condizioni di salute lo costrinsero a isolarsi fino alla morte, avvenuta improvvisamente. Con il denaro ricevuto col Premio Nobel Prudhomme istituì un premio di poesia nell’ambito della “Società degli uomini di lettere” e un anno dopo istituì “La società dei poeti francesi”

L’ISTANTE PIU’ BELLO di Sully Prudhomme

L’istante più bello degli amori
non è quando si dice ti amo
è nel silenzio
ogni giorno spezzato a metà
è nelle intese
pronte e furtive dei cuori
nei finti rigori
nelle indulgenze segrete
nel brivido di un braccio
dove poggia una mano che trema;
nel libro sfogliato insieme,
un libro mai letto
nell’ora irripetibile quando con la bocca chiusa
il pudore dice tanto
e il cuore scoppia
aprendosi in silenzio come un bocciolo di rosa
l’ora in cui il mero profumo dei capelli
sembra un regalo conquistato …
l’ora della tenerezza squisita
che nel rispetto avvolge la passione.

Nessuna risposta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *